giovedì 11 marzo 2010

Firulero

Fischi solitari s'aggirano per la campagna, come lame in codice per bestie fedeli minacciosi brillano, fradici di saliva irrompono tra i cardi per vestirsi ad urto e schiantare nei fossi.
Li cercai, di questo periodo.
Scivolai per le ripe fino a scorgere la loro ecatombe: un'orchestra di respiri esalati a richiamo sepolta viva dalle trame oscure di roveti e malepiante, una fossa comune di adagi melodiosi come muggiti in un mattatoio.
Ne colsi l'eco musicare l'aria e mi sentii uscire dalle labbra di Dio.

Passò una ragazza.
Passò un camioncino.
Il fischio meccanico del clacson agitò la ragazza: chissà quanto intimamente, chissà se per rabbia o per piacere.
Gli omacci sui camioncini fischiano sempre alla ragazza, o suonano il clacson perchè hanno la sigaretta in bocca. Se hanno la sigaretta in bocca, gli omacci sui camioncini suonano il clacson con le dita gialle, mentre col catarro fischiettano un requiem ai loro polmoni intrisi dallo stesso catrame che la ragazza calpesta vendicativamente coi sandaletti.
(Per sedare la rabbia o il piacere, la ragazza vorrebbe fischiettare: ma il rossetto che ha sulle sue labbra è davvero troppo.)

Fischi solitari s'aggirano per la campagna, come tritolo in cinta ai kamikaze spostano l'aria dando il rosso all'azzurro dei depliant patinati.
Lo cercai, questo rosso.
Giunsi ad un rudere bruciato e ne trovai le tracce, rosse come il mio gruppo sanguineo, quello raro, quello di un maiale, che si mangia, si mangia e si chiama il cagnetto con un fischio per dargli gli avanzi.
Continuai a camminare e, vedendo le mosche rincorrermi, pensai agli scherzi tra scolari. "Fischiafischia" mi suggerivano, mentre schiacciavano il mio povero capezzolo tra i polpastrelli. Ridevano tutti tranne me. Vidi tutto rosso e impazzii.

Ora va meglio, sto dai preti e fischio tutto il giorno dalla torre medioevale.
Da quassù vedo tutta la valle e sento il clacson delle corriere suonare in curva. Poriporipò.
Sento il pastore bestemmiare in macedone. Poriporipò.
Sento anche il fischiettare della ragazza, qualche volta, se non ha il rossetto.
Poi ricomincia a piovere, il rosso scolora
e mi sento piccolo e ovunque, mai grande e in nessun posto.
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