mercoledì 7 aprile 2010

Il dizionario

La decisione fu quella di partire da una parola a caso, estrapolata dalla lotteria delle 1323 pagine del dizionario Devoto-Oli che si trovava già lì sulla scrivania. Il gioco consisteva nel, anzi no, questo non ha importanza. Fatto sta che la parola fosse “incrèscere” o lett. Rincrescere. Provare un senso di dispiacere, rammarico o rimorso. Un'occasione mancata che acquista importanza per la sua assenza, la scelta sbagliata di fronte al bivio, quella verso la strada sbarrata. L'altra strada chissà. La scalata alle vette più alte del ParaDisco, lo slalom tra la merda, o il centro esatto nella comoda. Il rammarico non deve esistere, il punk non è morto. Quante pagine si potrebbero recuperare asportando le parole che non dovrebbero esistere da questo dizionario?

La sorte scelse muraglia come seconda parola. “Elemento insormontabile di separazione”. La deriva esponenziale della proprietà privata che ha dato il via alla disuguaglianza fra gli uomini, il confine; e stramaledetto sia il primo allocco che ci ha creduto. Ecco un'altra parola che si potrebbe tranquillamente togliere, cancellare, magari con un po' di sputo, la saliva è un ottimo solvente.

Ma ce ne sono a bizzeffe, almeno una per pagina. Provate, aprite il vostro impolverato dizionario, facendo attenzione a non strappare le pagine che sono rimaste incollate fra di loro, fatelo al cesso durante il momento più importante della giornata, o comodamente seduti sul divano, e cancellate. Grattate bene, fino a che non ne rimane che l'alone. Quanti buchi, quanto sangue. Accolito, banca, combattentismo, delimitare, erario, fustigazione, governo, infetto, knut, legionario, marine, noioso, olocausto, piazzaforte, quarantore, recinto, satana, trattenuta, usura, vaticano, xenofobia, zar. E' ricco il nostro dizionario, un pozzo a cui attingere senza remore. La sua pancia è piena di parole sporche di sangue, il suo intestino è attanagliato dal virus intestinale permanente. E noi con lui. Siamo il suo verme solitario, ci cibiamo delle sue parole infette tutti i giorni. Siamo sporchi come lui, benvenuti tra i rifiuti.
________________________________________________

Stampa il post

Nessun commento:

Posta un commento