venerdì 12 marzo 2010

Romanzo infinito / seconda sequenza


Orbe di Mezzo

Preghiera per la fine

___________________________

Signore,
da’ a ciascuno la sua morte,
dalla tutta inverata dalla vita;
ma dacci vita prima della morte
in questa morte che chiamiamo vita
Patrizia Valduga
___________________________


I Velati non sono umani, io lo so.

Li ho sentiti cantare lontano, litania di cembali oltre le rovine di Gerico, mentre un cielo d’alabastro si abbassava veloce sulle teste dei danzatori di corda. Le undici grotte di Qumran vibravano come carne percossa dal vento e io udivo le voci velate chiamarmi sulle rive del Mare del Sale ancora una volta. Ero in pace con l’Intento, allora. Ma quello era un altro eone e il sacro disegno dello Yantra era ancora impresso sulla sabbia.

Non ho mai voluto credere che i Velati erano Tuoi messaggeri, fino a quando, ormai consumato dalla mia immortalità, non ne ho incontrato uno.

Notte senza occhi cade lenta sulle cose. Una bora sottile lucida le pietre del grande mausoleo di Reqem. Il vento è rasoio sulla pelle e spira le antiche parole del roveto in fiamme. Tutta la luce sgorga da un grumo di ghiaccio nella gola del Siq. Una medusa di vetro, trasparente di sangue bianco, trema appena, risuonando di Te. Mi fermo ad ascoltare la lingua liquida dei Nephilim. Abbracciato alla roccia, per non farmi portare via, piango tutte le lacrime di Ish Kariot.

Perché, mio Eloha? Perché hai voluto che risalissi il fiume degli uomini fino alla sorgente del dolore? Perché hai voluto che mi nutrissi così a lungo del loro nirthyana? Per gli Abitatori di Fuori il latte divino della paura è così dolce ma quanto amaro è il sangue versato dagli umani nel Tuo scannatoio.

Ti prego, mio Eloha, richiama i Velati e sazia la fame di tenebre dell’Intento. Ti prego, concedi agli umani il dono della morte senza ritorno in vita. Per una volta sola, ascolta le preghiere del tuo servo Azrai’l. Sigilla le sette porte di Atharva e nessun uomo rinascerà più dannato. Il genere umano si estinguerà contro la volontà dell’Intento ma il cosmo rifluirà finalmente in se stesso per il secondo ciclo di Yantra. E alla fine del tempo io sarò libero. Si spegneranno le grida dei figli dell’uomo, nascituri alla morte senza fine, e non mi imprigioneranno più nella terra di Vanth. Sarò libero di lasciare il Limbo Velato e la sua velenosa caligine eterna.

Ti prego mio Eloha, sacrifica una sola volta i disegni dell’Intento. Salvami dalla non vita. Tu che sei il solo Dio delle genti, salva i tuoi servi dall’incarnazione.
_______________________________________
Stampa il post

Nessun commento:

Posta un commento