mercoledì 13 gennaio 2010

Punto di domanda della situazione non aggiornata

Si lavora a rilascio graduale: di idee, di energie, di impegni strettamente detti.
Ci sono: missaggi possibilisti, compressioni al limite della deformazione digitale. Le frequenza basse, in fondo sulla sinistra, tranciate di netto mediante expander fatti di pixel. Stessa sorte per gli hiss: i filtri che salveranno il mondo sono multibanda.
Difficile, tutto. Ma suona bene, l'immondizia sonora purgata.
Pensi a un montaggio che possa restituirti due set up differenti da usare nello stesso lunghissimo pezzo per bilanciarne le diverse strutture. La saturazione sonora. Lo spettro ridotto a una parvenza. Si rischia di sfondare la dinamica, di sprofondare nel non-colore, che però ci sta bene, la cenere grigioperla monocroma. La risultante sonora di un parassita interno a uno dei miliardi di corpuscoli che hanno espiato i propri Anni Zero, attraversandoli inconsapevoli, storicizzando solo ora, e ora c'è questo, e questo è il massimo di quel che rimane di ciò che nel secolo scorso poteva dirsi (sbagliando) "volontà di potenza".
Sembra poco: lo è? Sembra fin troppo: è tanto?
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